Area Marina Protetta Capo Carbonara

CAPO CARBONARA

AREA MARINA PROTETTA

L’Area Marina Protetta Capo Carbonara

Istituita nel 1998, Capo Carbonara è una delle 27 AMP d’Italia. Prende il nome dall’antico comune Capo Carbonara (“Capu Crabonaxa”), legato all’utilizzo del legno per la produzione di carbone. Il comune è stato successivamente rinominato “Villasimius”.

Perché è importante istituire queste aree marine protette?

L’obiettivo delle AMP è la tutela della diversità biologica delle specie presenti nello specifico tratto di mare. In particolare, è stata nominata Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea perché caratterizzata da un elevato grado di biodiversità, con habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

Per salvaguardare al meglio l’habitat dell’area, è fatto divieto assoluto di pesca in apnea in tutte le zone. La pesca sportiva è invece consentita solo in aree specifiche e solo previa autorizzazione del Comune di Villasimius. Anche la navigazione è prevista solo in parte e a velocità ridotta. Discorso simile per l’ormeggio e l’ancoraggio che devono essere limitati alle porzioni di fondale non popolate dalla posidonia.

Zonizzazione dell’AMP Capo Carbonara

Per una corretta tutela dell’ambiente, le Aree Marine Protette vengono suddivisa in tre distinte zone a diverso grado di tutela:

Zona A, di riserva integrale, il vero cuore della riserva. In tale zona, sono consentite in genere unicamente le attività di ricerca scientifica e le attività di servizio autorizzate.

Zona B, di riserva generale, sono consentite e regolamentate dall’organismo di gestione, una serie di attività che, pur permettendo una fruizione dell’ambiente, influiscono con il minor impatto possibile.

Zona C, di riserva parziale, sono consentite e regolamentate dall’organismo di gestione le attività di fruizione e l’uso sostenibile del mare di modesto impatto ambientale. Questa zona rappresenta la fascia tampone tra le zone di maggior valore naturalistico e i settori esterni all’area marina protetta.

Nell’AMP di Capo Carbonara è presente un’ulteriore zona (come presentato nella mappa sotto):

Zona D, di Riserva Sperimentale, prolunga di due miglia la distanza dalla costa, costituisce un ulteriore fascia tampone aggiungendo un importante elemento di protezione.

AMP Capo Carbonara zonizzazione

SITO UFFICIALE AMP CAPO CARBONARA ->

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La biodiversità dell’AMP Capo Carbonara

Le bellissime rocce presenti sulle spiagge, le vaste praterie di Posidonia oceanica e i diffusi sedimenti bioclastici marini conferiscono a Capo Carbonara un paesaggio terrestre e marino di elevatissimo valore ambientale. Il suo perimetro inoltre coincide quasi interamente con il Sito di interesse comunitario Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis e Campulongu.

Negli scenari sommersi, è possibile ammirare una grande diversità, sia dal punto di vista geologico con le forme delle rocce granitiche, avvallamenti, spaccature e tafoni, sia dal punto di vista della biodiversità, dove le tranquille popolazioni di cernie, dentici e orate di grandi dimensioni e i banchi di barracuda mediterraneo pattugliano in cerca di cibo.

A dare un tocco di colore ai fondali non mancano le gialle margherite di mare e le rosse gorgonie, insieme a stelle marine, ricci, oloturie e tantissimi altri pesci tra cui il pesce pappagallo, il pesce balestra e le donzelle.

La tartaruga marina (Caretta caretta) spesso fa da protagonista nelle spiagge che delimitano l’area marina protetta, dove nelle ore notturne depone le uova che si schiuderanno dando vita a nuovi piccoli.

Tra i mammiferi marini, oltre alla frequente presenza del tursiope, negli ultimi anni sono stati avvistati alcuni esemplari di balenottera comune, capodogli, delfini comuni e stenelle.

Non solo mare, nella zona costiera dell’AMP ginepri, pini e mirto dominano la costa caratterizzata dalla macchia mediterranea che nel tempo si è adattata alle condizioni di vento e salinità, regalando un paesaggio visivo e olfattivo che si fonde con la brezza marina. Sono state censite 136 specie vegetali spontanee, molte delle quali endemiche, come il Limonio e la Serpentaria.

Anche fauna terrestre fa da padrona, di particolare interesse il popolamento avifaunistico dello stagno di Notteri, frequentato da specie di interesse comunitario come il fenicottero, la garzetta, il gabbiano corso, la sterna comune e il fraticello.

Falchi Pellegrini, marangone dal ciuffo, magnanina sarda, il calandro, la calandrella, l’averla piccola e le berte sorvolano tutta l’area.

Siamo difronte ad una vera e propria oasi di biodiversità nel cuore del Mediterraneo